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Composizione negoziata

L’articolo 13 comma 2 del Codice della Crisi e dell’Insolvenza d’impresa, che entrerà in vigore il 1º settembre 2021, affida al CNDCEC (Consiglio Nazionale dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili) il compito di elaborare gli indici necessari a...
  1. Che cos’è la composizione negoziata della crisi?
  2. Chi può accedere?
  3. Quando si conclude una procedura di composizione negoziata della crisi?
  4. Qual è l’importanza delle trattative all’interno della composizione negoziata della crisi?
  5. Qual è il ruolo dell’Esperto negoziatore?
  6. Chi nomina l’Esperto negoziatore?
  7. Qual è la funzione del consulente di parte (advisor dell’impresa)?

Che cos’è la composizione negoziata della crisi?

La composizione negoziata consente all’imprenditore, che si trova in condizioni di squilibrio
patrimoniale o economico-finanziario, di perseguire il risanamento dell’impresa con il supporto di
un esperto indipendente, che agevoli le trattative con i creditori e altri soggetti interessati.

Chi può accedere?

Con decorrenza dal 15.11.2021, gli imprenditori commerciali ed agricoli iscritti nel Registro delle
imprese che si trovano in una condizione di squilibrio patrimoniale od economico – finanziario
tanto da rendere probabile la crisi o l’insolvenza, hanno dunque la possibilità di accedere, su base
volontaria, alla nuova procedura prevista dagli artt. 2 e ss del D.L. n. 118/2021.
Quanto dura la procedura di composizione negoziata della crisi?
La legge prevede il termine massimo di 240 giorni per la durata delle misure protettive e cautelari.
Il giudice, entro tale termine massimo, può concedere una proroga delle misure disposte “per il
tempo necessario ad assicurare il buon esito delle trattative” (articolo 8 del D.L. 118/2021)

Quando si conclude una procedura di composizione negoziata della crisi?

La conclusione positiva delle trattative si ha quando è individuata una soluzione idonea al
superamento della crisi.
In questi casi la legge non richiede che sia stato raggiunto un accordo con tutti i creditori o con
parte consistente degli stessi per il superamento della crisi, ma che sia stata individuata una
soluzione idonea al superamento della situazione di cui all’articolo 2, comma 1, del D.L. 118 /2021,
in presenza della quale le parti possono, alternativamente, concludere uno degli accordi
stragiudiziali seguenti, che sono tanto più efficaci quanti più creditori (o crediti) vengono coinvolti.
E quando non sia stata individuata una soluzione cosa succede?
Quando non sia stata individuata una soluzione idonea al superamento della crisi, l’imprenditore
può domandare l’omologazione di un accordo di ristrutturazione dei debiti anche nella forma degli
accordi agevolati e ad efficacia estesa.
Questa situazione si può verificare nel caso in cui l’opera di negoziazione ha permesso di
individuare una buona parte dei creditori disponibili ad una soluzione di ristrutturazione, il tutto, per
essere efficace, è necessario che risulti dalla relazione dell’Esperto.
Quando neppure questa ipotesi appare percorribile l’imprenditore può:
a) predisporre un piano attestato di risanamento mediante l’attestazione di un Professionista
indipendente;
b) proporre la domanda per il nuovo “concordato semplificato per la liquidazione del
patrimonio”;
c) accedere ad una delle procedure disciplinate dalla legge (come, ad esempio, il #concordato
preventivo, anche con riserva);

d) per le imprese agricole, è possibile accedere alle procedure di accordo di ristrutturazione
dei debiti o di liquidazione dei beni disciplinate dagli articoli 7 e 14 -ter della legge 3/2012
sul sovraindebitamento.

Qual è l’importanza delle trattative all’interno della composizione negoziata della crisi?

Obiettivo delle trattative è garantire la continuità aziendale in qualunque modo o forma, anche
ricorrendo al trasferimento d’azienda o di rami d’azienda.
Nel corso delle trattative sono assunte rilevanti determinazioni che incidono sui rapporti di lavoro di
una pluralità di lavoratori anche solo per quanto riguarda l’organizzazione del lavoro o le modalità
di svolgimento delle prestazioni.

Qual è il ruolo dell’Esperto negoziatore?

L’Esperto negoziatore ha il compito di agevolare le trattative tra l’imprenditore, i creditori ed
eventuali altri soggetti interessati per individuare una soluzione volta al superamento delle
condizioni di crisi.

Chi nomina l’Esperto negoziatore?

La nomina dell’esperto per i singoli affari di negoziazione spetta a un’apposita Commissione
istituita presso la C.C.I.A.A. dei capoluoghi di regione e delle province autonome di Trento e di
Bolzano. La Commissione resta in carica per due anni, decide a maggioranza ed i suoi membri
operano a titolo gratuito ed è coordinata dal membro più anziano.

Qual è la funzione del consulente di parte (advisor dell’impresa)?

Compito del consulente di parte (advisor dell’impresa) è quello di fornire supporto al management
per giungere all’elaborazione del piano di risanamento (turnaround play) e rendere l’imprenditore
consapevole che l’intervento è necessario, deve essere eseguito in tempi certi e deve essere portato a
compimento prima che la situazione diventi irreversibile.

CHI SIAMO
La TOP CONSULTING è un’affermata società che si occupa di consulenza finanziaria e strategia aziendale. Trova origine nell’esperienza della dott.ssa Maria Marrocco le cui competenze accademiche e la molteplici esperienze professionali hanno permesso di creare una struttura in grado di soddisfare tutte le esigenze in tema di finanza delle piccole e medie imprese.

L’esperienza dei partner di www.crisidimpresa.net è almeno trentennale e conta di centinaia di incarichi di consulenza portati avanti con successo. Una consulenza che ha sempre operato per obiettivi specifici fissati e determinati e per i quali è stato sempre chiaro lo specifico vantaggio per il cliente.

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