Il patrimonio netto negativo è un indice di crisi che trova applicazione in tutte le imprese. Per le società di capitali, invece, è un segnale di crisi il patrimonio netto al di sotto del limite di legge. La causa principale che genera il patrimonio netto negativo oppure al di sotto del limite legale è il conseguimento di perdite d’esercizio, anche cumulate e rappresenta una causa di scioglimento della società di capitali, in base all’articolo 2484, comma 4 del Codice Civile). Questa possibilità rappresenta un segnale di ostacolo alla continuità aziendale, a prescindere dalla situazione finanziaria, fino al momento in cui le perdite non vengono pareggiate ed il capitale sociale riportato almeno al limite legale. Nel momento in cui il patrimonio netto sia negativo questa difficile essere superata attraverso una ricapitalizzazione. Ai fini segnaletici è consentita la prova contraria dell’assunzione di provvedimenti di ricostituzione de patrimonio al minimo legale.
Il DSCR è un indice determinato come rapporto tra i flussi di cassa liberi previsti nei 6 mesi successivi che sono disponibili per rimborsare i debiti previsti nello stesso arco temporale. Se l’indice assume un valore superiore ad 1 l’impresa dispone di una adeguata capacità di sostenibilità dei debiti su un orizzonte temporale di 6 mesi. Invece, un DSCR inferiore ad 1 esprime una incapacità di sostenere i debiti nei 6 mesi successivi. Emerge come un indice DSCR inferiore all’unità faccia ragionevolmente presumere uno stato di crisi dell’impresa. Tale indice è utilizzabile solo in presenza di dati prognostici ritenuti affidabili dagli organi di controllo secondo il loro giudizio professionale.
Se il patrimonio netto è positivo, il capitale sociale è sopra il limite legale e se il DSCR è indisponibile oppure inattendibile, a causa dell’inadeguata qualità dei dati prognostici, si devono utilizzare cinque indici, con differenti soglie a seconda del settore di attività, che devono allertarsi tutti congiuntamente. Gli indici sono i seguenti:
Questi indici risultano essere significati solo se utilizzati congiuntamente. La valutazione unitaria richiesta dal legislatore richiede perciò il superamento congiunto di tutte le 5 soglie stabilite per tali indici.
Settore | Soglie di allerta | ||||
Oneri finanziari/Ricavi % | Patrimonio netto/Debiti totali % | Liquidità a breve termine (Attività a breve/Passività a breve) % | Cash Flow/Attivo % | (Indebitamento Previdenziale + Tributario) /Attivo % | |
(A)AGRICOLTURA SILVICOLTURA E PESCA | 2.8 | 9.4 | 92.1 | 0.3 | 5.6 |
(B)ESTRAZIONE (C) MANIFATTURA (D) PROD. ENERGIA/GAS | 3.0 | 7.6 | 93.7 | 0.5 | 4.9 |
(E)FORN. ACQUA RETI FOGNARIE RIFIUTI (D) TRAS. ENERGIA/GAS | 2.6 | 6.7 | 84.2 | 1.9 | 6.5 |
(F41)COSTRUZIONE DI EDIFICI | 3.8 | 4.9 | 108.0 | 0.4 | 3.8 |
(F42) INGEGNERIA CIVILE (F43) COSTR. SPECIALIZZATE | 2.8 | 5.3 | 101.1 | 1.4 | 5.3 |
(G45)COMM INGROSSO e DETT AUTOVEICOLI (G46) COMM INGROSSO (D) DISTRIB. ENERGIA/GAS | 2.1 | 6.3 | 101.4 | 0.6 | 2.9 |
(G47)COMM DETTAGLIO (I56) BAR e RISTORANTI | 1.5 | 4.2 | 89.8 | 1.0 | 7.8 |
(H) TRASPORTO E MAGAZZINAGGIO (I55) HOTEL | 1.5 | 4.1 | 86.0 | 1.4 | 10.2 |
(JMN)SERVIZI ALLE IMPRESE | 1.8 | 5.2 | 95.4 | 1.7 | 11.9 |
(PQRS)SERVIZI ALLE PERSONE | 2.7 | 2.3 | 69.8 | 0.5 | 14.6 |
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